Ancora su Luca Di Tolve e la omosessualità

Avevo già scritto del libro di Luca Di Tolve (“Ero gay”, Piemme, pp. 252, euro 15) ed ancora ci tornerò. Ora invece voglio presentare quanto ha scritto Cesare Cavalleri su “Avvenire” del 16 marzo scorso. Cavalleri, fondatore delle Edizioni Ares e direttore del mensile “Studi Cattolici”, cura la rubrica settimanale “Leggere, rileggere” sul quotidiano èdito dalla Nei e nell’articolo in questione ha parlato proprio del libro di Luca Di Tolve nelle librerie da un paio di mesi.

Ecco il testo integrale dell’articolo:

Gay: cambiare si può. La testimonianza di Luca

Non ha alcuna importanza che il Luca della canzone presentata da Povia l’anno scorso a Sanremo sia o non sia il Luca Di Tolve che ha scritto il libro Ero gay (Piemme, pp. 252, euro 15): da fonte sicura so che i due si conoscevano già prima di quella canzone e la storia di Di Tolve è sovrapponibile a quella del Luca poviano; ma dopo l’uscita del libro Povia nega coincidenze, e parla di un certo Massimiliano, confermando così il sospetto di calcolata innocenza che da sempre accompagna il comportamento di Povia, compresa la sua partecipazione, in queste settimane, a Ballando con le stelle. Certo bisogna essere forti di stomaco per seguire Luca (Luca Di Tolve, quello della canzone è già dimenticato) nelle abiezioni tipiche di parte del mondo gay, fino alla riappropriazione della propria identità sessuale maschile attraverso un itinerario di sostegno psicologico illuminato dalla grazia della conversione. Quello di Luca è un caso classico di tendenza omosessuale causata dall’assenza di una figura maschile (paterna o sostitutiva) durante l’infanzia e l’adolescenza: è infatti figlio di genitori separati, con un padre assente non solo fisicamente. Dalla sua esperienza impariamo innanzitutto due cose: la responsabilità devastante di quegli psicologi che incoraggiano un ragazzo incerto sulla propria identità sessuale ad accettare senz’altro la propria asserita (dallo psicologo) omosessualità, come soluzione del problema. È proprio per questo genere di consigli che Luca è sprofondato, di gradino in gradino, nell’orrore di un’infelicità che la coazione a ripetere atti omosessuali sempre più distruttivi non riesce a lenire. La testimonianza di Di Tolve ha già incominciato a sollevare le proteste (in primis, quelle di Alessandro Cecchi Paone) di quegli omosessuali che si dicono felici della propria condizione e che etichettano di opportunismo o di plagio quegli omosessuali che percorrono il cammino inverso. Ma serenamente e preventivamente Di Tolve scrive a pagina 120: «Perché se uno da etero passa a gay viene salutato come un eroe e se un omosessuale compie il percorso inverso viene tacciato di falsità e ipocrisia?». Se, come strepitano gli omosessuali militanti, l’omosessualità non è una malattia fisica e neppure mentale, ma una «variante naturale» dell’apprendimento riguardante l’identità, e se la stessa Organizzazione mondiale della sanità stabilisce che in caso di «orientamento sessuale non desiderato, l’individuo può cercare un trattamento per cambiare la propria preferenza sessuale», perché ciò non dovrebbe valere anche nel caso di passare da gay a etero? Il fatto è che l’apparente sicurezza dei militanti nasconde la disperazione che Di Tolve ha riscontrato in tanti amici gay, costretti alla solitudine e all’abbandono, quando non muoiono per Aids o per droga. Ed è stata proprio la morte straziante di un compagno a convincere Luca a ripensare alla propria vita: poi venne la terapia teorizzata da Joseph Nicolosi e, al contempo, la riscoperta della pratica religiosa attraverso Radio Maria e la Madonna di Medjugorje. Adesso Luca è felice con la moglie Terry, e ha fondato il Gruppo Lot (www.gruppolot.it) per aiutare coloro che vogliono ripercorrere la sua strada. Questo libro coraggioso, con una sentita prefazione di monsignor Giovanni d’Ercole, è un’utilissima fonte di conoscenza anche per genitori e educatori, e si basa sull’evidenza che Dio ha creato l’uomo in due sole varianti (fisiche e psichiche): il maschio e la femmina.

Ancora su Luca Di Tolve e la omosessualitàultima modifica: 2011-05-23T00:45:54+02:00da dematteiscosimo
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10 pensieri su “Ancora su Luca Di Tolve e la omosessualità

  1. C’è un piccolo problema nel ragionamento di Tolve gli omosessuali che sono “diventati” tali dopo una vita etero prima di tutto non lo fanno con un percorso terapico ma perché semplicemente scoprono la loro vera inclinazione omosessuale che già c’era dietro una facciata di eterosessualità. Mentre quelli che dicono di fare il percorso inverso ricorrono a fantasiose terapie psicologiche, per altro prive di validità scientificamente dimostrata e preghiere.
    Perché questo perché si può essere omosessuali finti etero, ma non etero finti-gay per il semplice fatto che nulla nella nostra società invita a mettersi una rassicurante maschera di omosessualità, mentre tutto induce un giovane omosessuale a crearsene una di eterosessualità

  2. Il problema è che Luca di Tolve, è ancora gay, solo che non vuole rendersene conto e preferisce la sua nuova e rassicurante, nonchè fasulla identità di etero “difensore della Chiesa e della morale” e di maritino felice (che tra l’altro non può nemmeno avere rapporti normali con la moglie e quindi concepire un figlio in modo naturale, essendo sieropositivo). Mi chiedo che razza di matrimonio sia questo, su cosa si fondi…prima o poi certi nodi vengono al pettine, come è già successo negli U.S.A. con il fenomeno degli “ex ex gay” …e allora che ne sarà della sua tanto strombazzata vita felice ? Quale effetto avrà questo su tutti i suoi “adepti” e fans ? Beh staremo a vedere !

  3. Il problema è che Luca di Tolve, è ancora gay, solo che non vuole rendersene conto e preferisce la sua nuova e rassicurante, nonchè fasulla identità di etero “difensore della Chiesa e della morale” e di maritino felice (che tra l’altro non può nemmeno avere rapporti normali con la moglie e quindi concepire un figlio in modo naturale, essendo sieropositivo). Mi chiedo che razza di matrimonio sia questo, su cosa si fondi…prima o poi certi nodi vengono al pettine, come è già successo negli U.S.A. con il fenomeno degli “ex ex gay” …e allora che ne sarà della sua tanto strombazzata vita felice ? Quale effetto avrà questo su tutti i suoi “adepti” e fans ? Beh staremo a vedere !

  4. Un lettore di questo blog ha scritto la seguente sentenza lapidaria ed inappellabile:
    “Luca di Tolve, è ancora gay, solo che non vuole rendersene conto”
    Una “diagnosi” secca. Sarebbe interessante sapere quanto tempo ha impiegato Angelo (in termini di visite accurate, colloqui, lettura di certificati, studio dell’anamnesi familiare e molto altro ancora)per giungere a questa sua conclusione. Magari Angelo ce lo vorrà dire: mica lui è uno di quelli che spara a zero senza conoscere nulla men che meno la persona direttamente interessata.
    No, niente di tutto ciò.
    Angelo è uno studioso serio e garbato: per non schiaccarci con i suoi titoli accademici si presenta con un nom de plum, come se fosse un semplice lettore e non uno dei massimi medici di fama mondiale (a livello di Nicolosi) e specialista nella curà delle deviazioni psicologiche caratteriali della sfera affettiva e sentimentaleed in particolare della omosessualità.

    Il dottor Angelo quindi ha parlato.
    Noi non sappiamo come ringraziarlo.
    In particolare gli è grato Luca
    che ora finalmente ha capito tutto.

    Il dottor Angelo è -si potrebbe dire- un benefattore della umanità: egli con straordinario acume scientifico (che probabilmente gli deriva dalla pratica diretta e continua ed infaticabile coi suoi pazienti) -gli indù direbbero che gli è APERTO il terzo occhio- guarda più in là di tutti. Egli, con sguardo globale ed onnicomprensivo (e onnisciente) inquadra nel suo discorso pure gli spostati d’oltreoceano. Egli, umanamente, si preoccupa per costoro che -dopo episodiche fasi di senno- tornano a cadere vittime della loro sindrome: il vizio li chiama ed essi ahiloro rispondono. Ed il dottor Angelo -che ama di amore disinteressato ed angelico quest’ultima categoria- di questi ultimi si interessa. Perchè sà che non c’è perversione più grande di chi quella praticata da un uomo redento e poi ricaduto nelle spire sulfuree.

    Grazie dottor Angelo.
    Ci inviti ai suoi prossimi convegni.
    E ci faccia dono delle sue pubblicazioni.

    E soprattutto: torni a PIEGHARSI, ad abbassarsi a questo umile e modesto blog, e ci doni la preziosità dei suoi commenti, il tesoro della sua saggezza.

  5. Direi che il commento di Angelo è del tutto pertinente e ben evidenzia il giochino di questo personaggio. Non per nulla accreditare Nicolosi come una massima autorità mondiale in campo medico è ridicolo, quasi demenziale se me lo concedete. Della psicofuffa inventata ad hoc per sostenere assurde ideologie religiose che non ammettono di essere smentite dalla scienza, quella vera (leggere, ad esempio la resuluzione APA del 2008 a riguardo). Piaccia o no è chiaro come il sole che l’omosessualità sia un normale, naturale e corretto orientamento sessuale (e in virtù di che cosa poi non dovrebbe esserlo?). Quindi mettevi il cuoricino in pace, l’unica perversione è quello di violentare la natura di persone normale per iseterismo religioso. Dire che è evidente che tutti quelli che promuovono queste pratiche delle vergogna siano vittime di questi isterismi dovrebbe già bastare a sbugiardarvi in toto. Saluti

  6. A parte le reiterate offese
    – a me, a Luca, a Nicolosi-
    e la tremenda intolleranza
    verso la fede cattolica

    quel che mi infastidisce è l’uso dell’anonimato:

    firmati con nome e cognome
    -veri!-
    e poi magari potrei anche rispondere alle tue
    “litanie” omosessualiste
    di una persona evidentemente immatura ed incompleta
    (come ogni persona omosessuale).

    Coraggio: c’è speranza.
    E la storia di Luca nè è TESTIMONIANZA,
    ed offre notevolissimi spiragli di luce.

    Se uno invece vuol restare nelle ytenebre del vizio, peggio per lui.

  7. Opsss scusa, nessun problema a mettere il mio nome e cognome.
    Nessuna intolleranza, ma dati scientifici oggettivi. Come infatti evidenziato tutta la letteratura scientifica ha più volte sbugiardato queste pratiche, e la risoluzione APA 2008 ne è solo un esempio (tu in base a cosa puoi permetterti di sostenere il contrario?).
    L’unico che offende sei tu, pensando, erroneamente, di averne il diritto in virtù delle tue fantasticherie religiose (errore caro mio). Ma del resto non è una novità. L’immaturo e l’incompleto non sono certo io: io non castro la mia natura perchè in preda a deliri di stampo religioso.
    Direi che le litanie sono appannaggio vostro quindi tientele pure, le mie solo solo evidenze scientifiche contro cui continuerete a sbattere il muso.
    saluti

  8. Caro Cosimo, se sei così sicuro di avere la verità in tasca, come mai un mio semplice commento improntato solo al buon senso, provoca in te questa reazione “nervosa” e piena di sarcasmo ? Chieditelo ! Io non offendo nessuno, amenochè tu non consideri offesa l’aver detto una verità che non fa comodo, ne a te e ne al caro Luca, e cioè che non c’è nessuna garanzia o certezza assoluta (non lo dico io, ma il rapporto dell’associazione degli psichiatri e psicologi americani, più volte citato. A questa ha fatto eco la recente presa di posizione dell’ordine degli psicologi italiani contro le terapie riparative e infine perfino la contrarietà degli psicologi e psichiatri cristiani), che un ex gay non torni a essere dinuovo gay…lui stesso nell’intervista che ha rilasciato al Giornale, ammette che il dubbio di essere ancora omosex o di ridiventarlo lo tormenta sempre e che ha avuto “tentazioni” in tal senso anche durante la terapia…come si spiega tutto ciò ? Forse la terapia riparativa non è così miracolosa come si vuole far credere e l’esimio dott. Nicolosi non è quel genio della scenza a livello internazionale come tu dici. Tanto più che anni fà uno dei suoi più importanti collaboratori, nell’associazione Narth, mi pare si chiami, che fieramente dichiarava di essere un ex gay è stato pizzicato con un “prostituto” con grande scandalo e discredito, per l’associazione stessa e per la credibilità di Nicolosi,… lo sapevi ? Ecco l’ennesima dimostrazione, di quanto vale quella terapia. La dott. Biondi, ha recentemente fatto tradurre in italiano un importantissimo documento, questo si di alto valore scentifico, che dimostra ciò che ho detto e che mette le cose in chiaro, sulla inattendibilità dei risultati e perfino sui rischi che si corrono,per la salute mentale e il benessere dei pazienti che si sottopongono a codeste pseudo terapie …il documento, sempre di una commissione dell’A.P.A. è facilmente reperibile o scaricabile su internet. Ti consiglio di leggerlo attentamente, prima di lanciarti in affermazioni azzardate e imprudenti e di accusare gli altri di offendere, solo perchè esprimono dubbi leggittimi sul personaggio Di Tolve o la pensano diversamente da te e da lui !

  9. io non ho la verità in tasca.
    E’ Gesù che lo ha detto chiaramente:
    “Io Sono la Via, la Verità, la Vita”.

    Secondo te dovrei credere a te e non al Signore?

    Ora, poichè la Chiesa è il Corpo Mistico di Cristo, il Suo Magistero è riferimento assoluto.

    E quindi ogni favoletta omosessualista
    è un terribile inganno, un errore.

    Poi, nel concreto delle persone: siamo tutti peccatori. Io, Luca, Nicolosi: TUTTI.
    Solo la Vergine Maria
    è Immacolata.

    Quindi il riferire
    PRESUNTE
    cadute o ri-cadute
    (non ho ben capito di chi)
    è una ovvietà.

    Coraggio: nulla è impossibile a Dio.

  10. Prendo atto che le conclusioni di una seria verifica scentifica, fatte dall’autorevole organizzazione degli psichiatri e psicologi americani, e confermate da analoghe associazioni italiane, a te non interessano per niente e sarebbero “favolette” omosessualiste ? Che io ti parlo di attendibilità/credibilità o meno di certe pseudo terapie e di chi le porta avanti, non senza discredito e tu metti in mezzo la religione ? Devi essere proprio a corto di argomenti, oppure rispondi in un modo che non centra niente, perchè non sai ciò di cui stiamo parlando e ti rifiuti pure di informarti in modo “sereno”, pacato e imparziale ? Ho forse preteso da te che tu mi creda e smetta di seguire Gesù Cristo o la tua religione ? Non mi pare proprio ! Essere credente, non vuol dire annullare la ns. ragione e rifiutarsi ottusamente di riconoscere un dato di fatto, quando come in questo caso, è comprovato e dimostrato…”Fides et Ratio”, ricordi ? Solo fides porta al fideismo e al fondamentalismo, solo ratio, al contrario porta al razionalismo, allo scentismo e all’ateismo. Entrambe invece esaltano le capacità dell’uomo e lo migliorano, perciò devono sempre stare insieme ! Nessuno ti chiede di “approvare” l’omosessualità o di essere daccordo con gli omosessuali (che tu disprezzi tanto), ma parole come : depravati, spostati, viziosi, degenerati oltre che offensive, non mi sembrano degne di uno che si professa cattolico fervente e dovrebbe praticare la “Carità” anche nel modo di esprimersi, ma al contrario dei peggiori miscredenti, che detestano chi non la pensa come loro o è diverso da loro ! Io a differenza tua, non voglio “convertirti”, ma solo farti capire, che tutta questa vicenda di Luca Di Tolve, del suo gruppo Lot e delle pseudo terapie riparative, rischia di trasformarsi in una gigantesca illusione, dagli esiti imprevedibili e questa io la chiamo disonestà intellettuale e abuso della religione e della credulità. E per inciso tengo a farti sapere che sono credente anch’io e che non sono omosessuale !

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