SACERDOTE UCCISO A PISTOIA – Arrestati tre albanesi

sacerdote ucciso a pistoia – arrestati tre albanesi,don mario del bacaro,arresti,notizie,cronaca di pistoia,cronaca nera,martedi 23 aprile 2013,carabinieriSono i due fratelli albanesi  Bledar Haxhillari  e  Gazmor  Haxhillari , di 29 e 35 anni, ed il loro connazionale  Kraja Fation, 26 anni i presunti assassini di Don Mario Del Bacaro. Ottimo lavoro delle Forze dell’Ordine –e Dio solo sa quanto è confortante sapere che le forze di Polizia e gli inquirenti svolgono con perizia e passione tale delicato compito- in particolare, in tale vicenda, dei Carabinieri del Comando Provinciale di Pistoia e e di quello della vicina Prato. Gli uomini della benemerita hanno arrestato le tre persone che vengono ritenute responsabili del crudele omicidio del Sacerdote pistoiese.

DON MARIO DEL BACARO

 

Il terribile episodio di cronaca nera –non è mai troppo rimarcare la gravità del fatto- avvenne lo scorso dicembre ( qui trovate una ampia cronaca dell’epoca ed alcuni commenti) e bisogna riconoscere lo straordinario lavoro svolto dai Carabinieri, come si diceva, anche con l’ausilio del Reparto Ris di Roma: un massiccio lavoro di investigazione messo in atto fin dalle ore immediatamente successive al delitto. Anzi, in realtà indagini erano in corso già da prima in quanto il Sacerdote aveva già subito –ed opportunamente segnalato- alcuni tentativi di estorsione e minacce e  pertanto erano in atto delle sofisticate apparecchiature: la casa canonica di Tizzana dove è avvenuto  l’omicidio il 29 dicembre del 2013 , era  già sorvegliata da alcune microspie, lì messe  nel mese di dicembre proprio per quanto si diceva ossia le minacce subite da don Mario. Di seguito una ulteriore -e piu precisa- narrazione :
I militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Pistoia, della Compagnia di Pistoia e del ROS-Reparto Crimini Violenti di Roma, coadiuvati da un elicottero del Nucleo di Pisa, da unità cinofile del Nucleo di Firenze e militari della Compagnia di Prato, alle prime luci dell’alba, hanno proceduto alla esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Pistoia Dott. Roberto Tredici, di due cittadini albanesi domiciliati nella Provincia di Prato, mentre contestualmente, in territorio albanese la polizia locale, personale Interpol e ROS procedevano all’arresto ai fini dell’estradizione a seguito di rogatoria internazionale, del terzo indagato anch’egli albanese.

 

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L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica f.f. Dott. Giuseppe Grieco della locale Procura, è stata originata dall’efferato omicidio di Don Mario Del Becaro, Parroco di Tizzana e Catena, il cui cadavere, con le mani e i piedi legati ed il viso e la bocca quasi coperti da indumenti e nastro adesivo era stato trovato riverso nella cucina della canonica di Tizzana attorno alla mezzanotte del 28 dicembre scorso dai Carabinieri di Quarrata.

 

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Le attività sono state avviate in modo serrato senza scartare alcuna ipotesi, e da subito sono state indirizzate verso una pluralità di soggetti che frequentavano il sacerdote ed entrambe le canoniche, sia quella storica sita nella frazione di Tizzana ove è avvenuto l’omicidio, sia quella della frazione di Catena, ove la parrocchia è ospitata in strutture più moderne e vi si concentra la maggior parte della popolazione. Sono emersi alcuni personaggi che si rivolgevano con una certa frequenza a Don Mario per aiuti in denaro, alcuni dei quali mossi dal bisogno, altri interessati a spillare al religioso denaro non sempre al fine di soddisfare bisogni primari. In tale contesto si evidenziava la vicenda pregressa che aveva coinvolto il sacerdote appena un mese prima della sua morte, quando aveva denunciato alla locale Stazione Carabinieri un giovane “sinti” domiciliato in un campo nomadi di Prato, che però da qualche tempo era ospitato nella canonica, e gli rivolgeva richieste sempre più pressanti di danaro, tanto che il 18 dicembre u.s. veniva arrestato per estorsione mentre tentava di introdursi nella canonica dopo avere sfondato la porta di ingresso perché il religioso, stanco delle sue angherie, non voleva più farlo entrare.

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Nel proseguo delle attività d’indagine, l’esame del materiale biologico repertato dai militari del RIS di Roma e del Nucleo Investigativo di Pistoia all’interno della canonica, ha consentito di isolare i profili di due soggetti maschili appartenenti a due fratelli, mentre è emersa come centrale la figura di un giovane albanese domiciliato a Prato, Bledar Haxhillari, che il giorno precedente all’omicidio aveva dato false generalità alla vittima cercando di carpire informazioni utili per la commissione del reato e soprattutto, il giorno dell’omicidio aveva consentito ai suoi complici, il fratello Gazmor ed un conoscente, Kraja Fation, di introdursi furtivamente nella canonica mentre lui si occupava di distrarre il sacerdote, chiedendogli di farsi accompagnare alla fermata dell’autobus per Prato.

Il rientro non previsto del parroco che si intratteneva a cena con un conoscente mentre i due si nascondevano in una delle varie camere della canonica, aveva prolungato i tempi di attesa per i due malfattori che speravano di trovare denaro e preziosi.

Quando il parroco era rimasto finalmente solo, lo avevano aggredito ed immobilizzato con spropositata violenza tanto da provocarne la morte sopraggiunta dopo che i due si erano già allontanati a bordo della Fiat Punto della vittima, ritrovata poi a Prato una decina di giorni dopo, nelle vicinanze di un parco pubblico e la cui targa era stata fotografata poco dopo il delitto da un autovelox posto nel comune di Poggio a Caiano sulla SS fiorentina.

Per ricostruire i movimenti dei tre indagati è stato compiuto un certosino lavoro di analisi del traffico telefonico delle utenze da loro utilizzate, costituito talvolta anche da semplici segnali e conversazioni di pochi secondi.

I sospetti si erano inoltre appuntati sui due soggetti del terzetto, a cui è stata attribuita l’esecuzione materiale del delitto, Haxhillari Gazmor e Kraja Fation, perché appena la notizia dell’efferato crimine era stata diffusa dai mass media, il 1° gennaio di quest’anno si erano rifugiati in Albania, uno raggiungendo la madrepatria con un volo da Firenze, l’altro imbarcandosi su un traghetto dal porto di Bari.

La serie di elementi raccolta in tre mesi di intenso e paziente lavoro investigativo, ha consentito all’A.G. competente di emettere i provvedimenti restrittivi che sono stati eseguiti oggi alle prime luci dell’alba.

I due cittadini albanesi arrestati a Prato ed a Montemurlo sono stati associati alle carceri di Prato e Pistoia, mentre per il complice arrestato in Albania si prevede un tempo di circa quaranta giorni per consentire alla locale Autorità Giudiziaria di valutare gli elementi raccolti ed autorizzare l’estradizione dell’arrestato.

SACERDOTE UCCISO A PISTOIA – Arrestati tre albanesiultima modifica: 2013-04-23T18:06:00+02:00da dematteiscosimo
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