“Renzi carrierista” – L’appello di De Michele al leader Alfano

MIMMO DE MICHELEAnno nuovo, meccanismi politici obsoleti e consolidati: cessata la demagogia dei buoni auspici per il nuovo anno, non rimane altro che l’amara e triste realtà dell’ Italia del 2014, non molto diversa da quella del 2013 e più in generale dall’Italia d’inizio secolo: litigiosa, immobile, a tratti contraddittoria, priva di progetti duraturi e sclerotizzata nelle sue molteplici ed inesauribili caste. Volendo contestualizzare sul piano europeo, viviamo una realtà non molto dissimile dalla Germania di fine anni novanta o della Gran Bretagna degli anni settanta.

Ma Germania e Gran Bretagna hanno avuto, grazie ad una autorevole classe dirigente e sistemi istituzionali funzionali, il gene vitale dell’innovazione e del cambiamento. Noi, in Italia, per inverso, ci caratterizziamo e fossilizziamo in futili controversie, discutiamo di tutto lo scibile umano ma non operiamo, non costruiamo il futuro e non governiamo il presente, non sappiamo immaginare nuovi sistemi di crescita e di sviluppo ed elaborare soluzioni vere, concrete e fattibili per uscire dalla crisi. Bisogna avere il coraggio, la forza ma anche l’autorevolezza di tracciare nuove regole e nuovi orizzonti.

Quest’ultimi, oggi, rappresentati da Matteo Renzi che, di fatto, agisce in disarmonia con le proprie ideologie e prospettive politiche; una su tutti: aveva dichiarato solennemente di non voler andare a Palazzo Chigi senza legittimazione popolare, mentre ora – sfiduciando “giudescamente” Letta – disegna il nuovo scenario politico, un nuovo disegno di resurrezione economico-sociale: ma questo disegno non è nelle mani della democrazia partitica, della gente, ma nelle mani di coloro i quali hanno da sempre sostenuto la fase ascendente e rottamatrice della sua parabola.

E come non dar ragione a Grillo nella sua definizione cruda, cinica e pittoresca su Renzi: “il nuovo boss non è Al Capone, ma un carrierista senza scrupoli, in arte Renzie, buon amico di Berlusconi, di Verdini e di gente che avrebbe fatto paura ai gangster del proibizionismo. Le sue credenziali sono ottime. Oltre ad essere un bugiardo incallito, lo vogliono le banche, la Confindustria, De Benedetti, Scaroni, la finanza. Un perfetto uomo di sinistra. Non ci sarà alcuna discussione parlamentare”. Credo che il NCD, nella figura dell’amico Angelino Alfano, debba necessariamente avere uno scatto di orgoglio e di appartenenza politica e valoriale: non si può sostenere un governo di evidente matrice “rossa”, un governo senza una chiara legittimazione popolare, ma soprattutto un governo frutto di beghe e vicissitudini interne al PD, che nulla hanno di democratico e risolutivo per il paese; una sorta di “resa dei conti” tra la vecchia nomenclatura partitica ed il golden boy della finanza e dei poteri forti.

Come NCD siamo per la rinascita vera del nostro paese, della nostra economia, dell’occupazione, per la difesa dei più deboli: le lotte spartitorie e le conseguenti lottizzazioni lobbistiche le lasciamo agli altri, ai faccendieri della politica e della finanza. Ecco perché, e concludo, il mio appello ad Angelino Alfano: evitiamo pericolose commistioni con chi oggi guarda con smania alla propria ascesa, con chi nulla ha sul piano politico, ideologico e valoriale da condividere con noi del NCD: è meglio una sana e costruttiva opposizione che una inutile e deleteria gestione del potere, una rendita di posizioni che l’elettorato difficilmente condividerà.

Avv. Cosimo DE MICHELE – Nuovo Centrodestra

“Renzi carrierista” – L’appello di De Michele al leader Alfanoultima modifica: 2014-02-17T15:20:39+01:00da dematteiscosimo
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