L’impressione -purtroppo confermata dalle notizie delle ultime ore- è che a Kiev la situazione potrebbe prendere una china pericolosa ed una via senza ritorno. In nottata gli scontri sono stati cruenti e feroci. Ci sono centinaia di persone finite in ospedale (alcune in gravi condizioni) e purtroppo vi sarebbero anche delle vittime.

Il numero dei morti è incerto ma potrebbero essere          oltre venti secondo alcune fonti. L’agenzia Ansa, in tal senso, dà la seguente lettura degli eventi: “a Kiev si è consumata una notte di sangue con scene da “apocalisse” su una piazza Indipendenza avvolta dalle fiamme e migliaia di manifestanti impegnati in violenti scontri con i poliziotti in tenuta antisommossa. Questa mattina il bilancio ufficiale delle violenze, secondo un comunicato del ministero della Sanità, era di almeno 25 morti, mentre il presidente Yanukovich in un discorso nella notte ha addossato la responsabilità dell’escalation all’opposizione: “Sono stati oltrepassati i limiti”. Il presidente in mattinata ha poi proclamato per domani un giorno di lutto nazionale.

Tra le vittime vi sarebbero nove agenti e un giornalista ucraino, ma il bilancio è destinato a salire: poco dopo la diffusione della nota del ministero, infatti, il Kyiv Post riportava che sull’isolotto di Trukhanov, a Kiev, sulle rive del fiume Dnipro, è stato trovato il cadavere di un attivista di AutoMaidan, un gruppo antigovernativo ucraino che organizza pacifici cortei di auto.” La situazione, è evidente, potrebbe sfuggire di mano anche perché gli animi sono esasperati. I “ribelli” in piazza sono centinaia di migliaia e si ipotizza che almeno una porzione di essi sia eterodiretta. Addirittura si è pensato agli Stati Uniti (si veda, in proposito, la delicata questione di alcune intercettazioni) ma non è il momento delle accuse. E’ il momento di lavorare per la pace. Come credente so che la pace –la vera pace- è dono gratuito di Dio ma so anche che gli uomini devono essere costruttori di pace. Come credente e come cattolico credo nella forza della preghiera: la Madre di Dio, in tal senso, ha espressamente detto (piu volte) che “anche le guerre possono essere fermate”. L’invito è alla preghiera per Kiev, l’Ucraina e la pace nel mondo.

cosimo de matteis