DIVORZIATI “RI-SPOSATI”

ciotti.jpgBEFANE.jpgle persone divorziate e risposate o divorziate e conviventi sono in PECCATO MORTALE e non in Grazia di Dio.

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Attenzione: NON tutte le persone divorziate, ma solo quelle persone che non tengono fede alla solenne promessa fatta di fronte a Dio(di fedeltà al coniuge ed al Sacramento) e vivono situazioni STABILI  di concubinaggio e di adulterio.

è DOVERE di ogni cristiano il RICORDARE queste cose a chi le ha dimenticate (o fa finta di farlo) oppure di insegnarlo a quelle persone che in buona fede(e MAGARI MAL CONSIGLIATE….)credono di non essere in stato permanente di P E C C A T O. E’ nostro dovere dirle CHIARAMENTE queste cose perchè c’è molta confusione e CHI DOVREBBE FARE CHIAREZZA (è ovvio a chi mi riferisco) in realtà aumenta la confusione o, PEGGIO, da un “lasciapassare”.

E chi da questa finta “assoluzione” SBAGLIA . E sbaglia anche chi, superbamente, si AUTO-ASSOLVE.
Ma soprattutto SBAGLIANO quei Sacerdoti che, INVECE DI DIRE CHIARAMENTE LA DOTTRINA DELLA CHIESA, dicono ai fedeli le loro stolte e deviate OPINIONI PERSONALI.no comment.jpg

 

 

DIVORZIATI “RI-SPOSATI”ultima modifica: 2010-08-13T16:15:28+02:00da dematteiscosimo
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8 pensieri su “DIVORZIATI “RI-SPOSATI”

  1. Pensavo di essere stato chiaro, invece…
    (in realtà io sono stato chiarissimo -così come nitido è l’Insegnamento di Cristo e della Sua Chiesa- ma chi non vuole capire non capisce: si chiama pregiudizio, ideologia, faziosità, partigianeria…)

    Qui si parla degli sporcacciani che, in barba al Sacramento, rompono il patto nuziale sugellato all’Altare di fronte a Dio e vanno a vivere(concubinaggio)con chi non è il loro coniuge(adulterio).
    E questo vale per tutti, ovviamente.

    (chi invece – o “in aggiunta”- pecca contro natura compie un orribile peccato che grida vendetta al cospetto di Dio).

    Simpatica inoltre la definizione di fini e casini come “cattolici”: diciamo che han ricevuto il Battesimo. E fermiamoci lì. (ne ho brevemente parlato QUI: http://partitopopolaresturziano.myblog.it/archive/2009/06/30/il-disperato-nichilismo-di-fini-e-dei-finiani.html ).

    Riepilogando: il “peccato” non è la separazione/divorzio.
    Il peccataccio è sentirsi “autoassolti” nell’accoppiarsi -e vivere stabilmente!- con chi non è il tuo coniuge.

    MO’ E’ PIU’ CHIARO?
    O ti devo fare un disegno?

    PS: ti ricordo, inoltre, che chi “rompe” decisamente e nettamente con la situazione di peccato (chi cessa di convivere stabilmente e, pentito, si riconcilia sacramentalmente col Creatore e torna nella PIENA COMUNIONE) non rientra più nella categoria degli adùlteri e/o concubini. Se hai altre domande , CHIEDI PURE. Io non me la prendo con te ma col tuo catechista, o con chi ti ha impedito di andare a dottrina)

  2. Ecco come
    – e PERCHE’!!!-
    vene crudelmente ucciso
    san Giovanni Battista:

    Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata.

    [18] Giovanni diceva a Erode: “Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello”.

    [19] Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva,

    [20] perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.

    [21] Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea.

    [22] Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: “Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò”.

    [23] E le fece questo giuramento: “Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno”.

    [24] La ragazza uscì e disse alla madre: “Che cosa devo chiedere?”. Quella rispose: “La testa di Giovanni il Battista”.

    [25] Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: “Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista”.

    [26] Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto.

    [27] Subito il re mandò una guardia con l’ordine che gli fosse portata la testa.

    [28] La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.

    [29] I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

  3. Caro Cosimo,io non me la sento di condannare i divorziati e di escluderli dai sacramenti,accusandoli di adulterio nel caso decidessero di andare a convivere con un’altra persona. Prima di decidere di fare questo passo,ci pensano bene e lo fanno dopo diversi colloqui con psicologi e assistenti sociali.
    Quando una coppia decide di separarsi un motivo c’è sempre,non ci si separa per gioco,anche perchè ci sono in ballo i figli e si sa che i primi a soffrire sono proprio loro.
    Però voglio dirti una cosa,i figli soffrono di più vivendo in casa con genitori che si guardano in cagnesco dalla mattina alla sera,soffrono e tanto perchè pensano:ma che genitori ho? perchè devo vivere in una famiglia così dove si litiga dalla mattina alla sera?
    La base essenziale per una crescita serena che poi porta il bambino a diventare un adulto maturo è vivere in un ambiente sereno formato da persone adulte e mature. Perchè a due genitori che non vanno d’accordo per incompatibilità di carattere o perchè uno dei due è egoista e violento gli si deve impedire di accostarsi ai sacramenti? Come può portare il bambino in chiesa ,dirgli che deve accostarsi all’Eucarestia e poi si sente chiedere dal figlio:mamma,papà perchè voi non lo fate?
    Perchè io e il papà continuavamo a litigare e tu stavi male e stavamo male anche noi e allora abbiamo deciso di divorziare e la chiesa solo per questo ci impedisce di ricevere il corpo di Gesù.
    Alla gerarchia interessa di più questo,non infrangere un sacramento piuttosto che avere una chiesa piena di fedeli sereni e felici anche se separati.
    Un cordiale saluto
    Marina

  4. Cosimo DeMatteis, tu dimentichi che “i ladri e le prostitute vi passano avanti nel Regno”, tu dimentichi che il solo compotamento ti fa diventare come il fariseo di “io non sono come gli altri”. insomma, tu dimentichi che il Cristianesimo non è una morale: sarebbe troppo comodo.

    Gesù l’hanno ammazzato i farisei tutti ligi, moralmente perfetti: ma lo leggi il Vangelo?!
    Spero ti ravveda, sei fuori dal Cristianesimo. CIAO

  5. Perchè si continua a dire che abbiamo bisogno di amare e di essere amati e ci accorgiamo che non sappiamo amare. Se non ci rivolgiamo a Colui che è Amore e non capiamo che nessuno ha amore più grande di chi dà la vita per chi ama, e non ci lasciamo perdonare perchè non sappiamo riconoscere il nostro orgoglio, egoismo, limite…peccato… come possiamo perdonare il coniuge e dare ogni giorno la vita (ascolto, tempo, servizio, tenerezza, accoglienza…) per l’altro? Dio ci ha affidato una persona per averne cura: è la missione di chi si sposa.
    Se intuiamo che il senso della vita è imparare ad amare, come possiamo realizzarlo se ne siamo incapaci? Chi può liberarci dal male e darci lo Spirito d’Amore? Chiedete vi sarà dato – ha detto Colui che è venuto a salvarci. La Madonna ci ripete di pregare, di aprire il cuore alla Onnipotenza del Padre, i Santi ce l’hanno fatta ad amare perchè hanno lasciato vivere in loro Cristo, e noi, cosa aspettiamo a convertire il nostro sguardo, cuore, mente, azione a Lui? Grazie a Lui c’è la Chiesa, il Suo Corpo che nei secoli e dovunque continua a perdonare nel Sacramento della Riconciliazione, a donarci il Suo Corpo ed il Suo Sangue, il Suo Spirito Santo, la Sua Parola, la Sua Vita che è Verità Eterna… Decidiamoci – come Maria – a dire sì al Suo progetto d’amore. Chi ci ha creato e liberato sa ciò di cui abbiamo bisogno ed è venuto per darci la vita, la gioia, la pace in sovrabbondanza! Vieni a salvarci!

  6. Perchè si continua a dire che abbiamo bisogno di amare e di essere amati e ci accorgiamo che non sappiamo amare. Se non ci rivolgiamo a Colui che è Amore e non capiamo che nessuno ha amore più grande di chi dà la vita per chi ama, e non ci lasciamo perdonare perchè non sappiamo riconoscere il nostro orgoglio, egoismo, limite…peccato… come possiamo perdonare il coniuge e dare ogni giorno la vita (ascolto, tempo, servizio, tenerezza, accoglienza…) per l’altro? Dio ci ha affidato una persona per averne cura: è la missione di chi si sposa.
    Se intuiamo che il senso della vita è imparare ad amare, come possiamo realizzarlo se ne siamo incapaci? Chi può liberarci dal male e darci lo Spirito d’Amore? Chiedete vi sarà dato – ha detto Colui che è venuto a salvarci. La Madonna ci ripete di pregare, di aprire il cuore alla Onnipotenza del Padre, i Santi ce l’hanno fatta ad amare perchè hanno lasciato vivere in loro Cristo, e noi, cosa aspettiamo a convertire il nostro sguardo, cuore, mente, azione a Lui? Grazie a Lui c’è la Chiesa, il Suo Corpo che nei secoli e dovunque continua a perdonare nel Sacramento della Riconciliazione, a donarci il Suo Corpo ed il Suo Sangue, il Suo Spirito Santo, la Sua Parola, la Sua Vita che è Verità Eterna… Decidiamoci – come Maria – a dire sì al Suo progetto d’amore. Chi ci ha creato e liberato sa ciò di cui abbiamo bisogno ed è venuto per darci la vita, la gioia, la pace in sovrabbondanza! Vieni a salvarci!

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