B R I N D I S I CAPITALE D’ITALIA (set’43-feb’44)

Come molti concittadini sapranno Brindisi  è stata esclusa dalla manifestazione  di avvio di una serie di iniziative che saranno organizzate per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. Il Sindaco della Città,Mennitti, ha scritto una lettera molto chiara al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ed ha fatto bene.brindisi---capitale.jpg

Altri Rappresentanti istituzionali(ad esempio il Presidente Ferrarese)si stanno muovendo nella medesima direzione e la Testata locale “Senzacolonne” si stà coraggiosamente, e da tempo, battendo per tale causa.

Una nostra concittadina ha preso carta e penna e pure lei ha sentito il dovere di scrivere al Presidente Napolitano. Ecco il testo della lettera inviata dall’ingegnere De Matteis:

Stamattina (10 Gennaio) ho spedito al Presidente della Repubblica una lettera dicendo che mi univo alle lettera di ben più illustri cittadini di Brindisi come me. Ho detto al Presidente che la storia non si può cambiare nè si può dimenticare e ho detto che nella storia non ci sono periodo storici più importanti e quelli meno importanti. Ho detto che “O gli storici hanno detto il falso o i miei genitori, nonni zii e parenti non hanno capito niente di quello che succedeva a Brindisi in quei 5 mesi”. Ho chiesto che venga consegnato anche al Sindaco di Brindisi la bandiera tricolore così come è stata consegnata a Chiamparino, Alemanno e Renzi.

Credo che tutti i Brindisini dovrebbero farsi sentire. Brindisi ha tutto, storia, cultura, generosità, porto, clima, luogo geografico eppure non se ne vanta mai. Oserei dire “Niente di nuovo sotto il cielo” del porto di Brindisi che da secoli ha sempre accolto e continua ad accogliere popolazioni, a partire dai Romani, agli spagnoli, albanesi, soldati, “Re fuggiaschi che scappano da Roma”, con moglie e seguito, gente disperata che viene dai Paesi dell’Africa, Primi Ministri, Generali fino al Santo Padre. Chi viene al porto di Brindisi è salvo, non per niente in tutto il mondo si dice “facciamo un Brindisi o brindiamo”, perchè al tempo dell’impero Romano, quando Via Appia finiva a Brindisi i soldati romani partivano dal porto in guerra per conquistare le nuove terre. download 1 gen 01 024.jpg

Solo pochi soldati riuscivano a tornare vivi al porto di Brindisi sopravvissuti alla guerra. Entrare allora nel porto di Brindisi significare rientrare nell’impero romano ed essere salvi. Allora i soldati si facevano l’augurio di “ritrovarsi sani e salvi al porto di Brindisi” per festeggiare e da allora che è rimasta e tuttora quando si fa un auguri si continua a dire “speriamo di tornare sani e salvi al porto di Brindisi”.

Silvana Maria De Matteis

B R I N D I S I CAPITALE D’ITALIA (set’43-feb’44)ultima modifica: 2011-01-13T22:30:00+01:00da dematteiscosimo
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