PENA CAPITALE (per il buonismo pastorale)

Un mio amico di facebook (ci avete pensato? è nata una nuova categoria di aurelio romanopersone: gli “amici di facebook”) ha scritto una “nota” -chi è pratico del social network piu frequentato sa bene di cosa parlo- e mi ha “taggato” (altro neologismo feisbukiano) in essa. Ebbene, ora io la propongo a voi. E’ molto interessante ed anche parecchio attuale. Lui si chiama Aurelio Romano ed è milanese. Ecco il suo scritto:

Devo lamentarmi poco, perchè mia moglie dice che non ho proprio la stoffa del piccolo Geremia.

Lo riconosco: non ho nemmeno “le physique du rôle”, sono una sfera del diametro di 1,25 metri, mentre un profeta è alto e secco, si sa.

 

Ma questo fatto accaduto oggi, domenica, ve lo devo raccontare.

Spesso vado alla Messa festiva al Santuario di S.Rita, un chilometro da casa.

Niente contro la mia Parrocchia, motivi pratici.

Conosco i padri agostiniani da 20 anni: molto fedeli alla Chiesa e ovviamente devoti di S.Agostino e S.Rita.

 

Il Santuario è grande e di solito c’è posto in abbondanza.

Oggi si trovava un buco a malapena.

Lì per lì non capisco.

«Cos’è oggi?» mi chiedo

Poi il lampo: «Fra due giorni è la Festa di Santa Rita»

E infatti noto gente girare con le rose in mano.

 

Così, un 30/40% dei presenti era lì unicamente per S.Rita.

Persone che normalmente non vanno a Messa, come si poteva notare da piccoli dettagli.

La cosa tragica è che, al momento della Comunione, questi uomini e queste donne si sono riversate in blocco per riceverla.

 

Io direi proprio: basta, non se ne può più del buonismo.

Non possiamo continuare a dire «solo Dio può giudicare».

Sì, certo che solo Dio può giudicare. Ma questa è diventata la scusa per non esigere più nulla a nessuno.

Così si finisce a essere “tolleranti e comprensivi” sulla pelle di Nostro Signore Gesù Cristo!

Lo sanno, lo sanno bene i sacerdoti che cosa significa l’Eucaristia in peccato mortale…

E’ un sacrilegio, è un’offesa gravissima a Dio, è crocifiggere un’altra volta Gesù Cristo!

 

Non sono mai stato in una moschea durante una loro celebrazione ma, chissà perchè, qualcosa mi dice che il più timido degli imam, se vedesse un particolare concorso di fedeli per una ricorrenza, direbbe:

«Disgraziati, ma dov’eravate tutti gli altri venerdì dell’anno? Credete di poter fare gli islamici venendo in moschea una o due volte l’anno? No, finirete invece all’inferno, se ubbidite ad Allah solo quando vi fa comodo!»

Questo direbbe il tipo timido, figuratevi i più focosetti.

 

I nostri sacerdoti, invece, guardano la scena pensierosi, sì, ma anche silenziosi…

Prudenza, paura di offendere, paura di allontanare, di perdere i pochi rimasti…

Ecco, vorrei dire: basta! E’ proprio per questi assurdi timori che ci siamo quasi estinti in Europa Occidentale.

Nelle cose di Dio la gente vuole essere esigita: non cerca gli sconti, ma i rincari.

 

Non volete parlare dell’inferno? (anche se prima o poi questa cosa bisognerà dirgliela, a ‘sti poveri parrocchiani)

Dite almeno: «Vedo un sacco di gente che non viene mai, che non si confessa. Abbiate almeno la decenza, al momento della Comunione, di restare al vostro posto. Sì, perchè ricevere il Signore Gesù in peccato mortale è un orribile sacrilegio: vogliate risparmiare almeno questo tormento al nostro Dio! In settimana confessatevi, rinnovate la vostra vita cristiana, e domenica prossima saremo felici di darvi il Corpo del Signore!»

Aurelio Romano

PENA CAPITALE (per il buonismo pastorale)ultima modifica: 2012-05-20T21:36:00+02:00da dematteiscosimo
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