La televisione italiana in tempi di crisi – Il commento di Dino Boffo

Cari Amici,

settembre, tempo di palinsesti, ossia di programmi televisivi che cominciano ad andare in onda o vengono per ora solo annunciati, ma per riempire presto le giornate e le serate del nostro prossimo autunno ed inverno.

Ho fin d’ora, lo ammetto candidamente, una curiosità: in che modo la stagione di crisi innegabile e consolidata che sta attanagliando il Paese, e quanto meno l’intero Occidente, si rifletterà sulle scelte dei dirigenti televisivi? In buona sostanza, che cosa vedremo, ossia che cosa introietteremo dentro di noi ed è destinato ad entrare in combustione coi nostri pensieri, le nostre ansie, le nostre tensioni? Si vorrà, di preferenza, distogliere con la magnificenza ricorrendo agli effetti speciali, o si terrà conto del clima più riflessivo e misurato? Le scelte operate dalle singoli reti terranno conto della sensazione di disturbo, se non di vomito, che coglie non pochi tra i cittadini alla vista dell’opulenza inutile, della vuotaggine capricciosa, della cafoneria insistente e insolente? Si accettano scommesse, verrebbe da obiettare.

Lo stesso dicasi per gli ingaggi dei mega-personaggi, la loro singolare corsa – replicatasi anche nella stagione appena conclusa − a chi riesce a strappare un centesimo di più dello showman concorrente. Ma anche per il costo degli allestimenti e delle scenografie: Sanremo non può risultare un «successo» in perdita, secondo un inedito ossimoro varato per le ultime edizioni. Risultato semplicemente demenziale. Tutti dobbiamo tararci nel nuovo contesto, puntando sulla creatività, i linguaggi, i nuovi approcci piuttosto che sui lustrini e la sequela di ospitate costose. Si ricordi che oggi c’è un esercito di professionisti pronti a scattare, offrendo il meglio della tecnologia e della professione a costi più che dimezzati. I mammasantissima – sempre quelli – vanno lasciati a casa. Non è finita solo la stagione dei Lele Mora ma anche quella degli impresari onnipotenti ed esosissimi.

Bisogna dire che una mano significativa si annuncia in arrivo dal Festival di Venezia, dove il nuovo direttore Alberto Barbera è riuscito ad imprimere una svolta all’insegna della sobrietà e della semplificazione nell’apparato scenico e organizzativo, ma anche nelle tematiche dei film in concorso o fuori concorso, incentrate sull’odissea memorabile degli immigrati albanesi o su vicende drammatiche di disoccupazione e di povertà. Insomma, si annunciano propositi di maggior realismo, una mostra «con i piedi per terra», è stato detto e come non mancheremo di raccontare attraverso il nostro inviato al Festival, Fabio Falzone.

Non ci interessa la cultura cinematografica in sé, quale specialità raffinata e un po&rsq uo; snob, ma incuriosisce l’interpretazione che di questo oggi faticoso e per certi versi drammatico danno i cultori della decima musa.

Dino Boffo

Direttore di “TV2000”

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L’Emittente Televisiva TV 2000 (già “Sat 2000”) è visibile, gratuitamente, in tutta italia al Canale 28 del telecomando. Si può anche vedere in streaming sul Sito internet www.tv2000.it (in alto a destra c’è la scritta “guarda la diretta”)

La televisione italiana in tempi di crisi – Il commento di Dino Boffoultima modifica: 2012-08-24T20:33:10+02:00da dematteiscosimo
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