Ma Montezemolo pensa davvero di rappresentare una “novità” ?

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Come si fa a non essere d’accordo con Enrico Cisnetto, che su IL FOGLIO del 7 dicembre scrive: “E’ ormai evidente che la dimensione della crisi è tale per cui essa porta inevitabilmente a cambiamenti radicali: buoni se li si governa, cattivi se si perde la bussola, pessimi se ci si ostina a voler tornare come prima. Dunque vince chi ha il coraggio e la saggezza di lasciare il vecchio per il nuovo”.

Il problema è poi vedere chi si candida a portare “il nuovo” e se è credibile nel portarlo. E’ indubbio che il recente raffreddamento dei rapporti tra la coppia Casini-Fini, da una parte, e l’affollato gruppo “centrista” di VERSO LA TERZA REPUBBLICA guidato da Montezemolo sia dovuto al timore che UDC e FLI siano pieni di uomini “vecchi” e non credibili da parte di un elettorato che reclama “il nuovo”. Ma Montezemolo pensa di rappresentare una “novità” ? Gli elettori moderati – forse oggi più indignati degli estremisti – certamente non lo credono. Per loro la vera novità dovrebbe essere rappresentata da un partito che dimostrasse il coraggio e la saggezza di formare una squadra di governo composta da persone non solo nuove, ma anche oneste e competenti. Ma chi potrà produrre questa novità ?

E’ sorprendente come Grillo abbia formato la sua squadra di candidati al Parlamento. Tre giorni di selezione “on line” ed ecco il miracolo: “per primi al mondo presentiamo con tre mesi di anticipo i futuri inquilini di Camera e Senato” dice Grillo con grande orgoglio. C’è da stupirsi se molti incominciano a temere che un crescente successo di Grillo ci possa far cadere dalla padella del malgoverno nella brace della totale incompetenza dei “nuovi”? Grillo è un abilissimo venditore, come già lo è stato Berlusconi. L’augurio è che gli elettori non ci caschino per la seconda volta.

Come evitare questa seconda trappola ? Con il sostegno a partiti veramente nuovi – come ITALIANI LIBERI E FORTI – che si propongono di cambiare profondamente il modo di fare politica in Italia con il favorire una stretta alleanza tra le forze produttive (piccole e medie imprese private con i loro lavoratori dipendenti e autonomi) e con il portare la Pubblica Amministrazione a funzionare come sostegno di tali forze e non come freno o, peggio, boicotttaggio. Il fondamentale motore dell’economia privata, per ripartire e creare nuova ricchezza e occupazione, ha un gran bisogno di avere “manovratori” motivati e “controllori” equilibrati.

La prossima campagna elettorale dovrà essere caratterizzata dall’emersione di partiti capaci di trasformare i voti di protesta (e il non voto) in voti di fiducia verso un programma di governo che possa favorire la nascita di una vera economia sociale e solidale di mercato. E’ un programma che il nostro partito ha sintetizzato nei suoi 16 IMPEGNI e che nel corso della campagna elettorale verrà presentato con una serie di proposte concrete.

Giovanni Palladino – Segretario Nazionale di ILEF – Italiani Liberi e Forti

www.italianiliberieforti.eu

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Ma Montezemolo pensa davvero di rappresentare una “novità” ?ultima modifica: 2012-12-08T00:56:00+01:00da dematteiscosimo
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