DON ANGELO IAIA – un ricordo del primo parroco del Quartiere Sant’Elia (Brindisi)

Era il 1° febbraio del 1984, il quartiere aveva già assunto le dimensioni attuali (negli anni si son aggiunte le contrade sul versante sud-est, e le cosiddette “villette”, tutte abitazioni raggiungibili da via Benvenuto Cellini. Oltre ad altre palazzine qui e la) quando si diffuse la tristissima notizia della morte di Don Angelo Iaia , parroco del Quartiere (allora vi era una unica parrocchia, la “San Lorenzo da Brindisi).

DON ANGELO IAIA - 17 maggio 1941        1 febbraio 1984

DON ANGELO IAIA – 17 maggio 1941         1 febbraio 1984

Per molti –forse la maggior parte- fu una notizia inattesa, ma don Angelo era malato da tempo. Ma ebbe la forza di non far trapelare nulla: le festività natalizie appena trascorse –quelle del 1983- avevano visto Don Angelo presente, aveva presieduto le Celebrazioni Eucaristiche solenni, aveva anche cantato il “Te Deum” il 31 dicembre, un Te Deum che, per lui ben consapevole delle gravi condizioni di salute, era ricco di significati. Mia madre, fra i parrocchiani della prima ora (quando ancora non esisteva la chiesa attuale e le funzioni si svolgevano presso la scuola materna di Via Modigliani), rammenta sovente che, in quella occasione, volle chiamare all’altare proprio lei. Un fatto inusuale. Ed entrambi ringraziarono il Signore col Te Deum. Sono oramai trentanni che Don Angelo canta il suo Te Deum con il coro degli angeli e dei santi lì dove ogni lacrima è scomparsa e si è nella gioia piena e senza fine. Ora Sant’elia ha due parrocchie e ben quattro Sacerdoti ma nessuno ha dimenticato Don Angelo, il primo parroco. Solo en passant ricordiamo che l’allora Vescovo Monsignor Settimio Todisco aveva eretto la parrocchia San Lorenzo da Brindisi nel 1973 e nel 1975 nominò Don Angelo Iaia parroco. Lo fu fin la morte avvenuta, appunto, il 1° febbraio del 1984.

CAROVIGNO, Cimitero comunale - Qui riposano i resti mortali di don Angelo Iaia. Qualche tempo fa è avvenuta una ricognizione -di assoluta routine- della salma. Ebbene, nonostante i decenni, il corpo si mantiene bene.

CAROVIGNO, Cimitero comunale – Qui riposano i resti mortali di don Angelo Iaia. Qualche tempo fa è avvenuta una ricognizione -di assoluta routine- della salma. Ebbene, nonostante i decenni, il corpo si mantiene e la decomposizione è molto molto lenta.

Ebbene: nove anni, soltanto nove anni passati in questo lembo di estrema periferia son stati sufficienti per entrare nel cuore di tutti. Credo di aver già detto e scritto questa cosa ma desidero ripeterla: non ricordo di aver sentito, mai in tutta la mia vita, una sola parola contro  don Angelo. Eppure le maldicenze –specialmente sui preti e la Chiesa- non mancano mai. Eppure su don Angelo nessuno ha mai detto nulla. Ancora oggi, lo ribadisco, viene ricordato con grande affetto.

Ed è forse inutile che io continui a “perorare la causa” della dedicazione di una strada a lui (molte volte ho scritto, indicando e suggerendo anche alcune cose concrete e fattibili) ed è parimenti inutile il mio sperare che le due comunità parrocchiali lo ricordino degnamente.

Personalmente, in questi giorni, mi son recato a pregare sui suoi resti mortali.

La sua Carovigno (dove era nato il 17 maggio del 1941, in piena guerra mondiale) m’accolto con uno splendida giornata di sole –eh si, solo al sud abbiamo giornate così in pieno inverno- ed entrato nel Cimitero, all’interno della cappella della Pia Unione Maria SS. Di Belvedere (lì riposa il suo corpo, tumulato trenta anni fa…) ho reso omaggio a questo santo Sacerdote –cui mi rivolgo nella preghiera certo della Comunione dei santi- e con un amico che mi accompagnava abbiam fatto qualche foto (qualcuna la metterò a corredo di queste righe) e soprattutto ho affidato a lui, primo parroco di Sant’Elia, il quartiere, le due parrocchie ed i Sacerdoti. Don Angelo, silente, ha annuito.

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Preghiamolo, ricordiamolo. Quanti di noi son stati battezzati, confessati, sposati da lui! E quanti di noi, allora ragazzini, abbian fatto la prima Comunione ricevendo Gesù per la prima volta dalle sue mani!

Ecco, mi fermo qui: spero d’aver ridestato il ricordo di lui. E, ancora una volta, dico: pregatelo, rivolgetevi a lui. Lui, in fondo, è ancora il nostro caro parroco!

cosimo de matteis

DON ANGELO IAIA (CON FANCIULLA DI  PRIMA COMUNIONE)

 

DON ANGELO IAIA – un ricordo del primo parroco del Quartiere Sant’Elia (Brindisi)ultima modifica: 2014-01-31T02:00:08+01:00da dematteiscosimo
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