La morte di FRA GIUSEPPE BRANDI, Carmelitano Scalzo(1971-2011)

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Caro Giuseppe,

 

ti confesso che -spesso- quando qualche persona muore e suoi amici (o persino persone che nemmeno lo conoscevano) inondano bacheche di “abbiamo un nuovo angelo in cielo” oppure “ciao, ora sei un angelo” o il gettonatissimo “da oggi guuardando in cielo vedremo una stella in più” il tutto , indistintamente, se a morire sia una persona che cercava di vivere il Vangelo oppure un cristiano tiepido o persino un peccatore o peccatrice pubblica che viveva in situazione stabile di peccato. Niente: con la morte scatta -secondo loro- il “condono” e si diventa sic et simpliciter “angeli”. In tali circostanze tenevo per me queste considerazioni: non sia mai che costoro si offendessero o, scandalizzati, mi dicessero: “ma quale peccato…il peccato, l’inferno sono invenzioni dei preti, della chiesa…” e/o altre stupidaggini simili. Ed allora mi mettevo a pregare, come sempre faccio quando apprendo della morte di qualcuno, e se potevo andavo al funerale. E cercavo di tapparmi le orecchie di fronte a quei stucchevoli “ora sei un angelo…

Ma quale angelo….diglielo tu, Giusè, quanto costa guadagnarsi il Cielo! E Gesù ce lo ha pure detto: “chi vuol seguirmi, rinneghi sè stesso, prenda la sua croce….”. Ma, niente: per il mondo non esiste punizione, merito, pentimento, virtù, sacramenti, confessione, preghiera, peccato, assoluzione, giudizio, morte, paradiso, inferno. No: una volta morti c’è -secondo loro- l’assoluzione con formula piena e “si diventa angeli”. Di là dalle inesattezze teologiche -anzi: vere e proprie falsità- che purtroppo non infettano solo semplici credenti ma anche Sacerdoti e persino Vescovi, manca proprio il concetto che l’uomo è costantemente

 

posto di fronte alla scelta fra il bene ed il male. E -avendo messo la sordina alla coscienza- si sono eliminati quei sani scrupoli e quei vitali sensi di colpa di fronte alle miserie ed agli orrori (peccati) che perpetriamo.

Tu ora, frà Giuseppe, vedi nitido -ancora più nitido- tutto ciò. Sei nella Verità. E sorridi pure di queste mie considerazioni. Ma, ti assicuro, quello che ti chiedo è proprio questo: prova a tòccare i cuori di chi troppo sbrigativamente parla di angeli e stelle nel cielo! Tu sai -per esperienza di vita e per formazione religiosa- come è impegnativa la salita al monte Carmelo. E quanti sacrifici e rinunce essa comporta. E come, per percorrerla, occorre anche accettare le prove dolorose e quasi impossibili da sopportare. E come tutto questo si debbba continuamente offrire a Dio Onnipotente unitamente al Sacrificio Eucaristico.

Eri nato il Primo Maggio del 71 (io ero nato due mesi prima): un giorno bellissimo sia perchè è l’inizio del mese mariano e sia perchè in quel giorno la Chiesa, nostra Madre, festeggia solennemente San Giuseppe Artigiano (mentre il mondo fà stolti cortei in nome di sulfuree ideologie menzognere ed omicide). E San Giuseppe, così discreto, avrà fatto il suo “dovere” di Patrono della buona morte”. E con te l’avrà fatto doppiamente: il Carmelo è, si, tutto di Maria. Ma pure di Giuseppe.

Ed allora: arrivederci amico mio. Mi resta il tuo ultimo sorriso, poche settimane fà, ricevuto al termine della Professione dei primi voti di Frà Maurizio. E quei tanti incontri con te, spesso casuali, tanti anni fà, ancor prima che tu ti consacrassi al Signore. Ricordi, a volte in autobus. Poi ebbi la gioia della notizia del tuo cammino dentro il Carmelo. E poi della grave malattia che t’aveva portato alle soglie della morte. E poi la gioia di rivederti a Jaddico, camminare con le tue gambe! Ecco: un soffio è la vita. Quarantanni, in un attimo passati, volati via.

Prega per me, caro Giuseppe. Ho i brividi a pensare che in Paradiso contempleremo la bellezza della Vergine Santa, Madre della Chiesa ed Aiuto dei Cristiani. Ed allora: mettetevi daccordo, tu e padre Mario e padre Innocenzo, e mandate un oceano di grazie sulla nostra città e sul vostro Santuario acchè i residui tentativi del cornuto di insidiare quel luogo benedetto falliscano miseramente. A Dio, Giuseppe. E a presto.

cosimo de matteis

La morte di FRA GIUSEPPE BRANDI, Carmelitano Scalzo(1971-2011)ultima modifica: 2011-12-18T13:31:00+01:00da dematteiscosimo
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Un pensiero su “La morte di FRA GIUSEPPE BRANDI, Carmelitano Scalzo(1971-2011)

  1. sono la sorella di FRA GIUSEPPE BRANDI il tempo sta passando la sua assenza e nell’aria lui —c’è e andato —via con corpo ma no la sua anima lui sta proteggendo tutti noi lui sa che qui per noi c’è sempre lui proteggera tutti colo che gli hanno voluto bene tutti coloro che li sono stati e li saranno in torno
    ciao peppe tvb

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